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Embossing: un (di)segno di rilievo

Embossing: un (di)segno di rilievo

Oggetti anonimi (block notes, cornici, buste da lettera) e biglietti speciali per occasioni tali: come dargli un effetto di rilievo?

Con tanta creatività e divertimento: benvenuti nel mondo dell’embossing!

Questa tecnica permette di creare motivi, disegni, decorazioni e addirittura texture originali e personalizzate a mano.

Inoltre il risultato finale potrà essere colorato con l’uso di pennarelli acquerelli o matite; brillante con i glitter; tono su tono con l’inchiostro a tampone trasparente… Via libera alla creatività!

Diamo la caccia a tutta la carta che c’è in casa; fogli singoli bianchi o colorati, metallizzati, tinta unita o stampati, lucidi o opachi; cartoncini, carta da regalo o da pacchi: più scelta abbiamo, meglio è.

Invece, i nostri prodotti per decorare saranno specifici per l’embossing: pennarelli a doppia punta (una fine, l’altra larga) ad asciugature lenta; polveri opache o lucide formate da micropalline scioglibili con il calore.

Tecniche dell’Embossing

Cominciamo con le tecniche più semplici ed arriviamo alle più complesse… pronte a mettervi alla prova ?

Tecnica Rope

La tecnica Rope (in inglese spago) utilizza questo umile elemento per creare forme semplici, essenziali ed in poco tempo.

Materiali:

  • spago

  • matita per disegno

  • colla liquida/vinilica con beccuccio sottile

  • due fogli di carta o cartoncino

Procedimento:

  • disegnare il soggetto sul primo foglio

  • ripassare il disegno con la colla liquida

  • posizionare lo spago sulla colla

  • incollare il secondo foglio sullo spago

Tecnica DIY

La tecnica DIY (Do It Yourself, cioè fai da te) resta semplice ed economica come tempo, costi, e abilità ma permette la creazione di singoli disegni.

Materiali:

  • foglio di carta o cartoncino

  • colla liquida/vinilica con beccuccio sottile

  • matita per disegno o stencil

  • glitter colorati

Procedimento:

  • disegnare il soggetto su un cartoncino o posare lo stencil sul foglio

  • ripassare i contorni del disegno con la colla liquida

  • depositare i glitter sulla colla

  • scrollare i glitter in eccesso

Tecnica Heat

La prossima tecnica aumenta la difficoltà con un nuovo strumento: la heat gun, ovvero la pistola a caldo per asciugare/fissare glitter e polveri. Perchè non va bene il caro phon? Semplice: perchè emette aria e non calore!

La tecnica Heat (cioè a caldo) permette di creare sia singoli disegni che decorazioni complesse ed eleganti.. Nozze in vista?;)

Materiali:

  • foglio di carta o cartoncino

  • timbro

  • inchiostro per timbri

  • heat gun

  • polvere da embossing

Procedimento:

  • inchiostrare il timbro

  • timbrare il foglio

  • ricoprire il disegno del timbro fresco con la polvere da embossing

  • scrollare la polvere in eccesso

  • usare la heat gun in verticale sul disegno per rapprendere le polveri

Stilo Embossing con la Big Shot

È ora di conoscere lo strumento principe di questa modalità artistica: la stilo embossing. Usata per esercitare pressione (incidere) sul disegno, ha l’estremità d’ acciaio: due pallini ai poli opposti (forma di una penna o tre nella parte inferiore (forma sferica).

La scelta dipende dal tipo di tecnica e dalla carta impiegata: sarà infatti sottile se la carta è spessa e, al contrario, spessa se la carta sarà sottile.

La tecnica Dry (cioè a secco): è la più complessa per strumentazione da acquistare e capacità manuali. Permette però la creazione di disegni, di decorazioni e addirittura texture!

Nella versione più professionale e classica, i materiali sono:

  • lavagna luminosa

  • mascherina traforata in ottone

  • stilo embossing a due pallini

  • foglio di carta o cartoncino

Procedimento:

  • appoggiare la mascherina sulla lavagna luminosa

  • posizionare il foglio a rovescio sulla mascherina

  • incidere con la stilo embossing i contorni della mascherina premendo

La chicca in più? L’effetto ‘sfumato’ con i gessetti sul foglio di carta o cartoncino chiaro e della carta abrasiva su quello scuro (di classe!).

Nella versione più ‘comoda’, i materiali sono:

  • due mascherine accoppiate in plastica

  • foglio di carta o cartoncino

  • base d’appoggio liscia

  • stilo embossing a due pallini

Procedimento:

  • posizionare una mascherina sulla base d’appoggio

  • inserire il foglio a rovescio sulla prima mascherina

  • posizionare la seconda mascherina sul foglio

  • ripassare con la stilo embossing i contorni della mascherina premendo

I vantaggi sono chiari: non c’è bisogno di una lavagna luminosa, sarà più difficile bucare il foglio dato il minor spessore della mascherina di plastica (rispetto all’ottone) e sarà più semplice lo stesso uso della stilo embossing sui contorni.

Nell’ultima versione, migliore per le superfici grandi, i materiali sono:

  • stilo embossing a tre pallini

  • texture plates (tavoletta con texture)

  • foglio di carta o cartoncino

Procedimento:

  • posizionare il foglio a rovescio sulla texture plates

  • premere in modo circolare la stilo embossing a tre pallini

Anche qui c’è l’aggiunta per le più ricercate: potete ripassare la texture con la stilo embossing a due pallini per definire meglio il disegno: ancora più personalizzato!

L’ultima novità sono le embossing folder (in inglese pieghevole) a rilievo di plastica: long rich per rilievi al centro di un biglietto (sia in copertina che all’interno); border per i bordi di un foglio; standard per la dimensione classica.

Una soluzione anche per chi va di fretta e più che al tocco personale, pensa alla professionalità: la pressa o per gli addetti ai lavori, la Big Shot

Materiali:

  • pressa a manovella/ Big Shot

  • foglio di carta o cartoncino

  • embossing folder

  • due piani da taglio

Procedimento:

  • inserire il foglio nell’embossing folder

  • ripiegare l’embossing folder a metà

  • inserire l’embossing folder fra i due piani da taglio

  • inserire i piani nella pressa

  • girare la manovella finchè i due piani non escono dal lato opposto

La macchina è consigliata per decori tridimensionali veloci ed impeccabili, basta solo scegliere il folder più adeguato alla dimensione e alla parte del foglio o del biglietto.

Provateci, vedrete che diventerà divertente creare anche il biglietto d’auguri per un destinatario antipatico;)

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Scrapbooking: che cos’è?

Scrapbooking: che cos’è?

Spesso la gente si chiede “Scrapbooking?? Ma che cos’è?”. Ecco dare un’unica e semplice definizione non è facile. Diciamo che è un’arte ed un hobby che coinvolge la carta, la fantasia e la creatività.

Una prima definizione potrebbe essere lo Scrapbooking è un’ arte creativa che ha per scopo principale quello di conservare i ricordi per le generazioni future.
Partendo dalle fotografie come oggetti principali, si andranno ad abbellire utilizzando carta, cartoncini, nastrini, fiori di carta e abbellimenti vari. Avremmo così creato una pagina (o layout) che andrà a comporre un album.
Oltre alle fotografie, l’album può essere ultieriormente personalizzato con card con delle frasi che ci ricordano momenti particolari oppure con tickets, biglietti vari, ciocche di capelli…
In questo modo potrete creare degli album di ricordi unici e personali, in occasione di una nascita, di un matrimonio, di un viaggio, insomma di un evento importante della vostra vita.

Oltre agli album, grazie alla tecnica dello Scrapbooking si possono creare :

  • biglietti di auguri
  • cartoline personalizzate
  • scatole di cartoncino (ideali per i confetti)
  • e tanti altri oggetti tutti rigorosamente a base di carta e fantasia

Cosa serve per iniziare

Esistono online molti tutorial che suggeriscono idee originali per creare oggetti con la tecnica dello scrap, ma cosa serve per iniziare?
Sicuramente alcuni materiali di base come:

  • carte colorate dette anche Carte da Scrapbooking
  • colla
  • taglierino
  • forbici
  • qualche elemento decorativo

Qualche idea per un primo progetto? Certo!

Scegliamo una foto, magari una foto delle nostre ultime vacanze, e cominciamo da lì per creare un layout o pagina scrapbooking che potrà essere 12”x12” equivalente a 30,48 x 30,48 cm, o di altre misure. Andiamo a decorare la nostra fotografia aggiundenndo degli elementi e abbelliamo a nostro gusto.
Un layout può essere più o meno dettagliato, come si desidera.

Uno degli strumenti più famosi e più utilizzati per fare delle meravigliose creazioni con la carta è sicuramente la Big Shot, una fustellatrice, cioè una macchina che serve a tagliare la carta in precise forme grazie a degli elementi chiamate fustelle.
Vedremo in un’altra lezione più nel dettaglio le funzionalità della Big Shot e come usarla al meglio!

Infine alcuni elementi che si possono usare per lo scrapbooking: 

  • alfabeti
  • tag
  • brad
  • stickers e rub-on
  • occhielli
  • nastri
  • adesivi
  • inchiosti
  • brillantini

Sono tutti elementi che andremo a conoscere meglio nelle prossime lezioni 😉

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Lezioni di scrapbooking

Lezioni di Scrapbooking

Vuoi avvicinarti all’arte dello Scrapbooking, ma non sai da dove partire? Segui le “Lezioni di Scrapbooking“!

Grazie alle lezioni imparerai come rendere unici e speciali i tuoi ricordi, creare magnifiche cartoline e biglietti di auguri unici e personali!

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Wire e pietre da incastonare: consigli utili!

Wire e pietre da incastonare: consigli utili

Spesso la lavorazione del wire si accompagna anche all’aggiunta di perle e pietre che servono per rifinire la creazione.

Un po’ per comodità, un po’ perchè è il materiale che riesco a reperire più facilmente, io ho sempre lavorato il filo di alluminio colorato (a volte misto ad argento) che è veramente flessibile e morbido.Le prime volte che mi sono cimentata nella lavorazione congiunta di filo e perle ho pensato che fosse una cosa semplice e banale, ma mi sono ben presto accorta che di errori se ne possono fare, eccome.

Ecco una serie di consigli utili che potrebbero servirvi!

Attenzione al diametro!

E’ sicuramente una cosa banale da sottolineare ma è uno dei principali errori che ho commesso. Prima di lavorare il wire solitamente faccio un piccolo schizzo oppure – se è una lavorazione semplice – immagino come possa essere il risultato finale. In questo processo di solito immagino anche qualche tipo di perle o pietre utilizzare per il mio gioiello. Penso alla grandezza, alla quantità, al colore e poi vado subito a cercarle in negozio.

Le prime volte andavo decisa in negozio, compravo soddisfatta le mie pietre, tornavo a casa, cominciavo a lavorare e… TRAGEDIA! Le pietre non entravano nel filo oppure il diametro della pietra era troppo largo per il filo che stavo usando!!
Il secondo caso è in realtà facilmente risolvibile prendendo un filo con un diametro più largo – sempre che lo abbiate a disposizione. Il vero dramma è il primo caso, quando magari per fare la struttura siete obbligate ad usare un filo wire di 0.3 0.5 mm e il diametro delle pietra è nettamente inferiore.

Soluzioni? Cambiate progetto oppure create la struttura con filo 0.5 e incastonate solo successivamente la pietra inserendola in un filo ad esempio 0.1-0.2 e andandola poi ad incorporare al resto della creazione. Io qualche volta l’ho fatto ma altre volte il risultato proprio non mi piaceva e ho smontato tutto 🙂

Tipi di pietre

Pensate e valutate sempre quali pietre usare per le vostre creazioni. La scelta della pietra deve essere ragionata su più fronti:

  • pesantezza: pietre troppo pesanti rischiano di far cedere la struttura o di rendere la creazione indossabile
  • costo: se pagate tanto la pietra poi anche la vostra creazione avrà un prezzo elevato. Pensate bene al vostro pubblico!
  • armonia: soprattutto di colori. Una pietra bellissima da sola non è detto che verrà risaltata soprattutto se usate wire colorato in netto contrasto con il colore della pietra!

Come incastonare le pietre: regole d’oro!

Partiamo dalla premessa che la mia esperienza con il wire può essere considerata un livello base: ho visto creazioni molto complicate da lasciare a bocca aperta! Di conseguenza questi sono consigili soprattutto per principianti come me, basandomi sulla mia esperienza ed errori personali.

Dunque, per prima cosa direi che la prima regola che bisogna seguire è sicuramente quella della solidità.

In qualunque parte della creazione vogliate mettere una pietra, dovete porre estrema attenzione alla solidità della pietra rispetto alla struttura: la pietra deve essere ben ancorata alla struttura altrimenti rischia di muoversi, staccarsi o rovinare l’armonia della creazione. Per fare ciò potete:

  • girare più volte il filo attorno alla pietra in maniera tale da ancorarla alla creazione. Potete ad esempio girare un filo spesso intorno o passare il filo più sottile più volte all’interno dei buchi della pietra.
  • ancorare la pietra alla creazione con un filo sottilissimo passandolo più volte all’interno dei buchi della pietra e fissandolo alla struttura.

Per quanto riguarda le perle e le perline invece si può eseguire la stessa tecnica per le singole pietre, oppure creare dei fili di perline – soprattutto se sono piccole – che va poi inglobato e ancorato alla struttura in wire.

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Wire: che cos’è?

Wire: che cos’è?

La lavorazione chiamata Wire (in inglese “filo metallico”) consiste nella lavorazione di fili metallici di vario tipo seguendo alcuni tipi di tecniche che determinano la tipologia della creazione finale.

In italiano tutte le varie tecniche utlizzate generalmente – per i non addetti ai lavori – vanno sotto il nome generico di Wire. In realtà esistono tantissime tipologie di lavorazione, più o meno complicate, che danno risultati molto differenti tra di loro. Forse la più usata il wire wrapping, ossia l’avvolgimento del filo su se stesso o intorno a pietre.

Per chi si vuole avvicinare per la prima volta a questo tipo di lavorazione, ecco una brevissima guida per districarsi nel mondo del wire!

Fili

Metallici. Quindi per interderci rame, oro, argento, alluminio. Ognuno ha le proprie caratteristiche e ovviamente i propri costi. Per chi vuole sperimentare si consigliano sempre fili di rame o alluminio in quanto sono i più duttili e i meno costosi. Oltre al tipo di filo è molto importante sceglierne lo spessore: al 90 % in una creazione verranno utilizzati dai 2 ai 3 fili di spessore diverso. Quelli più grandi verranno utilizzati per creare la struttura di base, quelli più sottili per le rifiniture.

Strumenti

Ce ne sono davvero tanti e, come ogni tecnica e lavorazione, ci sono quelli basilari e quelli che si possono prendere più in là. Tra gli strumenti che proprio non possono mancare:

  • tronchesi (per tagliare il filo)
  • pinze a punta piatta (per tenere fermo il filo e aiutarsi nella lavorazione)
  • pinza a punta tonda (per lavorare il filo)

Accessori

Come anticipato un gioiello creato con al tecnica wire può essere arricchito o strutturato anche su altri componenti come pietre dure, perle e perline. Esse possono fungere da semplice decorazione alla lavorazione principale fatta in wire oppure possono esserne l’epicentro (magari una collana il cui centro è costituito da una pietra dura). Come sempre, quando siete all’inizio, non vi avventate su costose pietre dure o preziose; cominicate con pietre, perle e perline poco care e intanto affinate la tecnica.

Per approfondimenti sulla lavorazione del wire pubblicherò a breve altri articoli. Se avete domande scrivete pure!

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Lezioni di wire

Lezioni di Wire

Vuoi scoprire la tecnica della lavorazione dei fili metallici ma non sai da dove partire? Segui le “Lezioni di Wire“!

In questa sezione troverai articoli sul tipo di fili, le tecniche e gli strumenti da utilizzare!

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Lezioni di punto croce

Lezioni di Punto Croce

Punto Croce: le basi

Il punto a croce è un tipo di ricamo che si esegue generalmente con il filo moulinet e l’ago senza punta, seguendo i quadretti della stoffa.

In generale il punto a croce si lavora sulla tela Aida – tessuto di cotone o lino formato da quadretti di dimensioni più o meno piccole – o su altri tessuti di cui si possano contare i fili.

Si può ricamare a punto croce anche un tessuto molto compatto la cui trama non permette di contare i fili applicandoci sopra il canovaccio, tessuto rigido quadrettato che si compra a metraggio: se ne taglia una striscia (nel caso di una greca) o la misura occorrente per il ricamo da eseguire, si imbastisce sul tessuto da ricamare e si ricama eseguendo il punto croce. Una volta completato il lavoro il canovaccio andrà sfilato, filo per filo.

Come iniziare

  • Sfilare dalla matassina un solo filo della lunghezza doppia del necessario.
  • Infilare l’ago lasciando il filo sdoppio.
  • Iniziare il lavoro prendendo due fili della trama del quadretto di inizio, poi congiungere i due capi del filo in modo che risulti doppio.
  • Puntare l’ago al centro del quadretto di inizio facendolo uscire nell’angolo di sinistra del quadretto stesso.
  • A questo punto si inizia il lavoro di punto croce da sinistra verso destra.

TIP: punto a croce perfetto!

Il punto a croce perfetto si distingue dal punto a croce base perché, sul rovescio del lavoro, il soggetto ricamato risulta formato da tanti punti verticali senza passaggi di filo visibile.

Quando si lavora bisogna sempre tener presente che i quadretti vanno lavorati andata e ritorno orizzontalmente oppure verticalmente ma sempre senza saltare da un punto all’altro in modo che sul dietro il lavoro di punto croce risulti formato da piccole aste verticali, senza fili scoperti o che non seguano il disegno.

Per fermare il filo

Nel punto croce quando si termina la gugliata di filo oppure si cambia colore, terminare il ricamo fermando il filo sul davanti del lavoro all’interno degli ultimi tre/quattro quadretti ricamati (in verticale o in orizzontale).

Per evidenziare i contorni

Per evidenziare i contorni di un soggetto ricamato oppure per far risaltare qualche particolare all’interno del ricamo si utilizzerà il punto scritto.

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Fimo Professional: cos’è e recensione

Fimo Professional: cos’è e recensione

Il fimo professional è una nuova tipologia di fimo pensata per creazioni ad alto livello di precisione e per professionisti del settore.

Ovviamente potete provarlo anche se siete alle prime armi, anche solo per vedere la differenze con le altre tipologie di fimo o paste sintetiche. Il fimo professional è stato pensato come l’evoluzione del fimo classic, ma di qualità più alta sia a livello di stabilità che di pigmentazioni.

Caratteristiche e tipologie

A differenza degli altri panetti, il fimo professional si presenta in panetti da 85 grammi (oppure nella megaconfezione da 350 grammi) anzichè 56 grammi e ha – finalmente – una chiusura più pratica e adatta alla conservazione a lungo periodo grazie ad un linguetta apri/chiudi. Il costo del panetto non è eccessivo rispetto al costo dei panetti da 56 grammi: sul web il costo sia aggira tra i 2.8 e 3.00 euro; nei negozi il prezzo può essere leggermente più alto.

La qualità dei pigmenti è nettamente superiore a quella delle altre tipologie di fimo: il fimo professional è quindi molto indicato per lavori di precisione in cui le sfumtrue sono essenziali (bellissimi gli effetti di vari colori associati insieme in un skinner blend). Questo si traduce anche in una maggiore stabilità generale finale della creazione: la pasta del fimo professional risulta molto compatta e solida conferendo così un’ottima consistenza all’oggetto finale. Rispetto al fimo soft, il fimo professional risulta un po’ più duro nella lavorazione; tale durezza garantisce però un migliore risultato finale, più preciso ed omogeneo.

colori professional

Il fimo professional ha una gamma di colori abbastanza ampia, molto simile a quella del fimo soft.
E’ stata poi rilasciata una gamma di colori particolare chiamata “True Color”: è un’unica confezione contenente 6 panetti di colori “puri” creati appositamente per essere mixati tra di loro per creare stupende sfumature. Mischiando i vari colori si possono creare fino a quasi 180 tipi di nuovi colori e relative sfumature.

Tra i panetti del fimo professional è stata inclusa anche la linea chiamata “Doll Art”. Questa tipologia è stata pensata per coloro – professionisti e non – che si dilettano nel Doll Making, ossai l’arte di creare bamboline e pupazzetti con il fimo. Data l’alta precisione richiesta dall’oggetto e anche la resistenza finale della creazione, questi panetti di fimo sono ideali. Sono disponibili in colori che richiamano l’incarnato che possono essere mischiati tra loro.

Tra le maggiori applicazioni ci sono le Skinner Blend, la tecnica Mokume Gane e ovviamente la creazione di canes o millefiori.

Recensione sul fimo professional

Sono andata a comprare qualche panetto di fimo professional alla solita cartoleria: ne avevano in quantità abbondanti e stava al posto del fimo classic (lo staranno ritirando dal mercato?).
La scelta dei colori è ampia ma non troppo. La differenza di peso rispetto alle solite confezioni si nota a colpo d’occhio. Il prezzo però è più alto: un panetto costava 3.4 euro.
Il fimo professional è morbido, diciamolo subito. Non morbido come il soft ovviamente ma è quasi uguale all’effect. Già lavorandolo poco con le mani si percepisce la consistenza diversa: è più compatto e tende meno a arricciarsi o formare pieghe. In generale, a meno che non dobbiate fare lavori di alta precisione, è quasi uguale al soft.Lati negativi: la tanto decantata nuova chiusura è una schifezza 🙂 Sicuramente – una volta che avete capito come funziona e credetemi non è semplice – chiude ermeticamente meglio dell’altra, ma è ugualmente scomoda. Se mettevano 86 grammi in una scatolina di plastica apri/chiudi avrebbero fatto sicuramente meglio.

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Come usare il fimo Liquid?

Come usare il fimo Liquid? Istruzioni per l’uso!

Il fimo Liquid è un prodotto della marca Fimo che si presta a diversi utilizzi. Il fimo Liquid si presenta come una sorta di gel lattiginoso. Il suo costo si aggira tra i 6 e i 9 euro a seconda di dove lo comprate.

Nel libretto delle istruzioni che trovate insieme alla confezione potete leggere che il fimo liquid per solidificarsi deve essere cotto in forno (tempo circa 15 minuti ma ovviamente dipende da quando ne avete usato e come)ad una temperatura tra i 110 e i 130 gradi. A seconda delle tecniche usate il fimo liquid può essere spalmato con le dita o alle volte con dei pennelli; in questo secondo caso – come per il lucido – quando si è finito di usare, il pennello va lavato subito o ripulito con l’acetone.

Gli usi del fimo liquid sono davvero molteplici.

Colla per unire nuovi pezzi di fimo a creazioni già cotte

Se avete una creazione già pronta e cotta a cui dovete aggiungere un pezzo o riparare perchè una parte di era rotta, il fimo liquid è la soluzione che stavate cercando. Infatti basta spalmare una o due gocce di liquid sulla creazione e attaccarvi quella nuova. Fate pressione per un po’ e mettete di nuovo tutto in forno.

Attenzione!

  • Dovete costantemente controllare la creazione in forno per vedere che la parte già cotta non bruci!
  • Cuocete nel forno solo il singolo oggetto: non mischiatelo in cotture con oggetti nuovi perchè aprendo e chiudendo il forno per controllore rischiate di disperdere calore
  • Se la creazione già cotta era stata già lucidata ponete ancora più attenzione: la vernice a contatto con il colore potrebbe sciogliersi e bruciare tutto.

Ammorbidire il fimo

Se avete del fimo vecchio e volete ammorbidirlo un po’ potete versarci sopra qualche goccia di fimo liquid e cominciare a impastare. Non illudetevi: prima che si riammorbidisca – soprattutto se è molto vecchio – ce ne vuole e le vostre dita saranno comunque un po’ indolenzite.

Effetto vernice semplice o arricchito

Un uso frequente del fimo liquid è quello di usarlo come stato finale delle creazioni. Si può usare semplicemente per creare una patina dura traslucida che avvolge la creazione oppure si può arricchire con glitter, tempere e altro prima di stenderlo sulla crazione.
La prima tecnica è utilizzata soprattutto per ricoprire monili o fissare un’immagine all’interno di un medaglione evitando che si bruci e si rovini.
La seconda tecnica è usata soprattutto per abbellire monili e ornamenti vari: versate abbondanti gocce di fimo liquid in un piccolo contenitore; unite a piacimento glitter, pigmenti … mescolate, spalmate sulla creazione in modo omogeneo e infornate.

Effetto glasse, caffè e marmellata

Una variante molto usata della tecnica di cui sopra è quella di mischiare il fimo liquid a polvere di gessetti colorati per creare effetti come latte, glassa al cioccolato o fragola per cupacake, marmellatta per fette biscottate, caffè. Basta mischiare qualche goccia di fimo liquid alla polvere di gessi per ottenere la glassa o la marmellata che si vuole. Se l’oggetto è piccolo, meglio farlo cuocere prima per qualche minuto in forno, tirarlo fuori e aggiungervi il fimo liquid; terminate poi la cottura.

Trasferimento di foto (transfer)

E’ una delle tecniche più usate, più affascinanti e anche più difficili.
In pratica bisogna stampare le immagini che vogliamo: il trucco è capire quale inchiostro è adatto al transfer, io personalmente uso una stampante a colori a laser e mi sono sempre trovata bene. Una volta stampata l’immagine, ritagliatela lasciando un po’ di bordo. Versate sopra l’immagine del fimo liquid (una strato uniforme non troppo spesso, circa

1-2 mm). Cuocete il tutto. Anche qui occhio al forno, alla tempertatura e al tempo perchè la carta potrebbe bruciare facilmente. Una volta raffredato, cercate di staccare delicatamente il foglio dallo strato di fimo liquid: il disegno che prima era sulla carta dovrebbe essersi trasferito sul liquid. Con la sfoglia disegnata ottenuta potete creare ciondoli, attaccarla a fimo fresco e ricuocere il tutto.

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Come ammorbidire il fimo indurito

Come ammorbidire il fimo indurito

Se il fimo non è ben conservato (vedi “Come conservare il fimo“) si indurisce. Non direi che il fimo ha una “scadenza” ma sta di fatto che i componenti al suo interno, dopo un tempo che si aggira intorno ai 4 mesi, tendono a farlo solidificare e indurire. Anche conservandolo adeguatamente potreste avere comunque problemi di indurimento precoce soprattutto con i panetti giganti da 350 grammi.

Io ho sperimentato tre metodi per tentare di riammorbidirlo.

Olio di oliva

Il primo è molto casereccio e low cost: olio di oliva. C’è da dire che non è il massimo della praticità però fa il suo dovere: dovete ungervi le mani di olio e lavorare piccoli quantitativi di fimo. Alla fine unite i vari pezzettini e continuate a lavorarlo. Non vi nascondo che alla fine vi faranno male le mani! Costo: 0 €

Fimo Mix Quick

E’ un prodotto marca fimo che viene venduto in un panetto da 100 grammi. Si presenta come se fosse un panetto di fimo bianco estremamente morbido. Come usarlo? Io ho provato due metodi. Primo: prendere un pezzo di Fimo Mix Quick, prendere un pezzo di fimo indurito e lavorarli insieme; anche qui le mani alla fine fanno maluccio. Secondo: prendere un pezzo di Fimo Mix Quick e stenderlo come se fosse una sfoglia; mettere al centro e avvolgere con la sfolgia il pezzo di fimo indurito. Lavorare il fimo con forza e alla fine si ammorbidisce. Ovviamente si devono lavorare pochi pezzetti di fimo per volta e unire il tutto alla fine. Costo: si aggira tra i 4.5 e i 6 €.

Fimo Liquid

Anche questa è una valida alternativa al Mix Quick anche se secondo me fa leggermente meno effetto e soprattutto è meno facile da lavorare – ossai il liquido si disperde più facilmente – rispetto al Mix Quick se dovete lavorare singoli pezzettini di fimo da ricompattare e non sfoglie uniche già indurite. Il procedimento infatti è simile al metodo precedente: prendete i vari pezzetti di fimo e li ammalgamate insieme usando come collante il fimo liquid. Lavorare l’impasto finchè non si è ammorbidito. Costo: circa 9 €

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